Proteggi il tuo Brand: guida aggiornata ai costi, benefici fiscali e strategie per registrare un marchio in Italia

Proteggi il tuo Brand: guida aggiornata ai costi, benefici fiscali e strategie per registrare un marchio in Italia

1. Perché registrare un marchio conviene

Registrare un marchio in Italia non è solo un investimento di tutela legale, ma è anche una scelta strategica per rafforzare il valore del brand e accedere a potenziali vantaggi fiscali.

La registrazione conferisce al titolare (sia esso una o più persona fisica e/o giuridica) il diritto esclusivo di utilizzo del segno distintivo per determinate classi merceologiche, permettendo di difendersi da imitazioni o usi confondibili. Al contrario, il marchio di fatto (quello utilizzato da tempo senza registrazione) gode di una tutela limitata, basata sull’anzianità d’uso e sulla notorietà territoriale.

2. Quanto costa registrare un marchio in Italia

A. Costi ufficiali presso l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi)

  • Marchio individuale: €101 per una classe + € 34 per ogni classe aggiuntiva.
  • Marchio collettivo o di certificazione: €337 per una o più classi.

Il Marchio Collettivo è un segno distintivo volto a contraddistinguere prodotti o servizi di più imprese per la loro specifica provenienza, natura o qualità, svolgendo una funzione di garanzia del prodotto o del servizio secondo un regolamento specifico (cd. “Disciplinare”), che deve essere depositato insieme alla domanda di marchio collettivo.

Le classi dei prodotti e servizi sono determinate dalla Classificazione di Nizza, che prevede 45 classi.

Altri oneri applicabili:

  • Marca da bollo: €48 per deposito telematico (o €16 per deposito cartaceo ogni quattro pagine, con eventuale marca supplementare per eventuali copie autentiche)
  • Diritti di segreteria (solo cartaceo): circa € 40

Esempio: Società Alfa vuole registrare il proprio marchio in Italia in 4 classi.

Il costo che Alfa dovrà affrontare per il deposito online sarà di € 251,00 oltre ai costi di consulenza.

 

B. Iter da seguire:

Una volta definito il segno distintivo e le classi da tutelare si procede al deposito della domanda.

L’UIBM procede, dunque, ad effettuare la verifica di ricevibilità della domanda e l’esame di merito; segue la pubblicazione della domanda nel bollettino. Se entro tre mesi dalla pubblicazione nessuno che abbia interesse si oppone, il marchio viene registrato.

La registrazione ha durata di 10 anni.

N.B. L’UIBM non verifica la “novità” del marchio.

C. Rinnovo della registrazione

  • Costo di rinnovo: €67 per la prima classe + €34 per ciascuna classe aggiuntiva.
  • Può essere inclusa la marca da bollo (da calcolare in base alla modalità di deposito).

3. Ulteriori spese: oltre la registrazione formale

A. Onorari professionali

Affidarsi a un avvocato o a un consulente in proprietà industriale comporta costi aggiuntivi, ma garantisce assistenza nella ricerca di anteriorità, nella scelta delle classi, nella gestione delle opposizioni e nel rinnovo. Il compenso è variabile in base alla complessità del marchio e al numero di classi merceologiche nel quale si vuole registrare. Indicativamente, si parte da € 300,00.

B. Opposizioni e tutela successiva

  • Ricerca di anteriorità: può costare dai €300 agli €800.
  • Opposizione UIBM: €250 + onorari (tra €600 e €1500).
  • Difesa da opposizione: onorari tra €1000 e €3000 o più, a seconda della complessità.
  • Servizio di sorveglianza del marchio: da €800 a €1500 annui.

4. Vantaggi fiscali della registrazione del marchio

Registrare un marchio non è solo un costo, può anche tradursi in risparmi fiscali rilevanti:

  • Le spese di registrazione sono totalmente deducibili dal reddito d’impresa.
  • Se si concede il marchio in licenza, può generare royalties che, se incassate da chi ha creato il marchio, possono beneficiare di una tassazione agevolata: per esempio, con una royalty del 2% su un fatturato di €2 milioni, si ottengono €40.000 lordi, da cui il vantaggio fiscale può tradursi in €10.000 e un effettivo risparmio fiscale annuo di circa €2.790 (aliquota IRES al 27,9%).

5. Buone pratiche strategiche

  1. Fare una ricerca preventiva (di anteriorità) prima di depositare un marchio per ridurre il rischio di opposizioni o contenziosi.
  2. Calcolare attentamente le classi per non pagare più del necessario: ogni classe aggiuntiva comporta costi.
  3. Valutare il deposito europeo o internazionale se l’attività opera fuori dai confini italiani:
    • Europeo: primo deposito circa €850, poi €50 per seconda classe e €150 per terza e successive.
    • Internazionale (Sistema di Madrid): da circa €800 + tasse dei Paesi scelti.
  4. Considerare il rinnovo tempestivo e attivare servizi di monitoraggio (sorveglianza) per difendere il marchio da usi illeciti.
  5. Sfruttare l’asset fiscale: la registrazione può diventare una leva strategica per ottimizzare il carico fiscale tramite licenze o royalties.

Conclusione

Registrare un marchio in Italia è un passaggio fondamentale per proteggere e valorizzare il brand.

I costi iniziali (deposito, bolli, segreteria) sono sostenibili, ma la consulenza legale può garantire sicurezza e correttezza procedurale. A fronte di questi costi, si aprono opportunità fiscali e di tutela strategica che possono trasformare una semplice registrazione in un asset aziendale di valore.

Avv. Jennifer Zito 

CONSULENZE

RICHIEDI UNA CONSULENZA

 Posso aiutarti?
Chat on WhatsApp